Esperimenti di Dolcezza non solo in cucina…prima parte

Cosa è per te la dolcezza? Quali sensazioni produce in te questa parola? Fermati qualche istante e pensaci su!!

Devo raccontarti una cosina prima di andare avanti con l’articolo di questa settimana! …;-)

La prima preparazione culinaria in cui mi sono cimentata all’età di otto anni è stata proprio un dolce: la torta al cioccolato! In seguito la preparazione che mi riusciva meglio era quella dei frollini, di tutti i gusti e forme. Anche quando tornavo stanchissima dall’ufficio ed era molto tardi, riuscivo a ritrovare il sorriso preparando frollini per amici, colleghi e familiari. Era sempre una gioia per me farli e, per gli altri, era un piacere gustarli! ….Questo è stato il primo semino del progetto Ojas!!

Infatti da lì in avanti ho cercato di capire cosa si nascondesse dietro questa mia predisposizione verso i dolci e in effetti ho trovato un mondo di cura e dolcezza che cercavo di esprimere e trasmettere alle persone che mi stavano più vicine.

Mi ricordo bene di quando da bambina mi svegliavo presto la domenica mattina, di mia spontanea volontà, per preparare la colazione per tutta la famiglia e anche quando, già adulta, pur avendo l’influenza, mi sono alzata dal letto per preparare un gustoso dolce all’arancia e nocciole, che ho inviato ad una cena di amici a cui ero stata invitata, senza potervi partecipare.

Credo che la preparazione dei dolci e la loro degustazione riescano a fornirci un’occasione di ascolto speciale, con cui possiamo esplorarci meglio e con più calma, perché evocano quel senso di coccola e raccoglimento che altrimenti è difficile ricreare. Lo stato in cui ci si trova a preparare o consumare dei dolci è lo stato ideale per dedicarsi all’ascolto dei propri bisogni. In una società come quella odierna che ci porta spesso ad enfatizzare l’esteriorità, l’apparire, il mostrarsi e lo “stare fuori”, è un esercizio importante quello di rientrare in sé per conoscersi un po’ di più ed ascoltarsi.

 

Come dice un antico aforisma indiano:

Il viaggio inizia con me,

in mezzo ci sono io e

alla fine ci sono ancora io.

(….continua nella seconda parte)

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