Fasi alimentari e false credenze


Nella mia vita ho attraversato diverse fasi culinarie, specialmente da quando ho lasciato la dolce casa di mammà!

Il primo impatto è stato soprattutto volto alla sopravvivenza, mi ricordo che la mia spesa era costituita da pancarrè prosciutto già tagliato a quadrato e sottilette. Vivevo in una casa in condivisione con altri ragazzi ed ero in una situazione precaria, anche per via delle condizioni della cucina che la facevano sembrare sporca anche quando avevo appena finito di pulirla…
Quando sono andata a vivere in appartamento da sola ho iniziato a farmi da mangiare in modo più variegato e, ogni tanto mi ritrovavo al telefono con mia madre per chiederle come si cucinavano cose ovvie …la lontananza da casa, nei primi tempi, fa brutti scherzi!
Ho cambiato ancora casa e mi sono ritrovata di nuovo a vivere con altre persone e, a volte, non avevo voglia di colloquiare con loro e quindi mangiavo cibo in scatola o merendine per fare in fretta e rinchiudermi in camera mia. Poi c’è stato il periodo di dieta ferrea e poi quello in cui mangiavo tanto e in fretta tanto da sentirmi male e da farmi venire il mal di testa e da perdere il respiro.
In seguito ho vissuto un periodo in cui ero molto stressata a lavoro e tornavo a casa tardi e così irrequieta che, appena iniziavo a mangiare, da affamata, mi veniva il mal di stomaco e dovevo fermarvi.
Poi ho attraversato il momento del mangiare alternativo, con la prova dell’hamburger di soia e poco dopo ho invece scoperto di essere intollerante alle uova, al lievito e alla soia appunto!
In questi ultimi mesi sono nella fase del “niente-carne”, poco pesce e tanti legumi, frutta e verdura.
In  questa successione di fasi alimentari, non mi sono mai smessa di osservare per cercare di capire  cosa producesse in me la somministrazione di cibo ed in quale misura questo poteva provocare un benessere fisico oppure no. Infatti mi piace aggiornarmi sulle varie tendenze alimentari, anche se diventa sempre più difficile discernere tra quello che è moda e quello che fa davvero bene. Sicuramente ho capito che non può esistere un regime alimentare uguale per tutti, perché ognuno di noi ha una storia e conduce uno stile di vita differente e quindi il modo, la quantità e la tipologia di cibo che ci può far bene, non solo cambia da persona a persona ma anche da periodo a periodo.
Per esempio negli ultimi anni la mia attenzione al cibo è stata particolarmente motivata dal desiderio di dimagrire, perché mi sentivo appesantita e poco in armonia con il mio corpo.
Ho cercato di recuperare una buona forma fisica in diversi modi ma solo nell’ultimo anno sono intervenuti quei cambiamenti nella mia vita che mi hanno fatto vedere con chiarezza una cosa che era proprio sotto il mio naso: io mangiavo, anche cibi di buona qualità, ma in quantità e in modalità errate, soprattutto inserivo cibo nel mio corpo per riempire un vuoto che chiamavo fame, ma era bisogno di interessi nuovi e non solo bisogno di cibo.
Diversi sono i nutrimenti di cui necessitiamo, uno importantissimo sono i cibi organici che costituiscono le molecole del nostro corpo fisico ma ci sono anche i nutrimenti  spirituali, intellettivi, sportivi, sociali. Ossia il desiderio di conoscere qualcosa di più sulla nostra creazione, sui nostri meccanismi mentali e comportamentali o la nostra necessità di dialogare con gli altri essere umani e quella di riuscire a muovere con più grazia il nostro corpo… sono tutte necessità del nostro essere umano, cose di cui noi ci nutriamo.
Spesso, poiché non siamo fatti a cassettini ma siamo un unico essere in cui le varie parti sono interconnesse e vibrano insieme, non riusciamo a distinguere i nostri reali bisogni e cerchiamo la via più facile per cercare di quietare quel senso di vuoto che sentiamo dentro di noi. Ma non sempre la via scelta è la migliore!
Io ad esempio, mi sono resa conto che cercavo un interesse a cui appassionarmi con tenacia, che mi facesse dimenticare qualche pasto o che mi conducesse a mangiare meno, ma non riuscivo a trovare cosa. Quando nei vari esperimenti ho incontrato il ballo, che da lungo tempo mi ero vietata perché non mi ritenevo molto aggraziata nei movimenti, ho iniziato ad osservare che il desiderio di cibo in me era molto calato, nonostante il crescente impegno fisico. Ho iniziato a mangiare meno e soprattutto quando realmente avevo bisogno di cibo, perché ho iniziato ad ascoltare il mio corpo che iniziava a muoversi con grazia e che cercava di dirmi di cosa avesse davvero bisogno!
Ecco quello che auguro a tutti coloro che vogliono dimagrire: trovare un interesse vero nella propria vita, qualcosa per cui siano disposti a saltare qualche cena!
In realtà da questa considerazione ne sono scaturite molte altre che mi hanno fatto scardinare parecchi luoghi comuni sull’alimentazione, come quella della colazione obbligatoria la mattina. Prima pensavo che non fare la colazione al mattino mi conducesse ad uno stato di malessere durante tutta la giornata. Poi ho scoperto, sperimentandolo personalmente, che saltare la colazione mi portava solo ad un lieve maggiore appetito a pranzo che comunque riuscivo a soddisfare con la stessa quantità di cibo. In questo modo ho solo iniziato a percepire meglio lo stimolo della fame di cibo e a cercare di osservarlo per farlo passare.
La sera quando tornavo a casa e cenavo da sola, mi rendevo conto che ero portata a mangiare di più, come presa da un senso di “responsabilità” che mi diceva “Non puoi saltare la cena! ….altrimenti se svieni e sei a casa da sola chi ti salverè?”… ho iniziato ad osservare questa voce e a riderci su. Così prendevo il  mio libro per farmi compagnia (davanti alla TV la sera mi addormentavo in cinque minuti) e a volte neppure sentivo il bisogno di mangiare.

Un’altra scoperta è stata quella di bere il succo di limone al mattino appena alzata. Soffrendo di stitichezza, il limone, anche se a me piaceva molto, è sempre stato un alimento proibito per me. Poi ho scoperto che somministrato nei giusti modi invece aiuta l’intestino a risvegliarsi.
Insomma quello che vorrei dire è di non smettere di cercare e di informarsi e soprattutto di sperimentare sempre…
siete pronti?!!

 

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