Cicerchie con friselline bicolore

…per una pasto caldo e nutriente!!
(ricetta anche vegana)


Ingredienti per 2 persone:
– 250 gr di Cicerchie
– 50 gr di trito sedano, carota e cipolla (facoltativo)
– friselline tarantine integrali
– 150 gr di pomodorini o passata di pomodoro in cubetti
– 150 gr di zucchine
– alga kombu (mezzo stelo)
– curry
– foglioline di menta
– origano o salvia
– olio evo
– sale

Preparazione (24 h di preparazione + 45 minuti di cottura + 15 minuti di preparazione):
Occorre mettere a bagno le cicerchie per almeno 24 h, cambiando spesso l’acqua, per far ammorbidire la pelle che di solito rende i legumi un po’ indigesti.
Per la cottura delle cicerchie si può procedere in due modi:
modo 1 – portare ad ebollizione l’acqua in una pentola di coccio e successivamente immergervi i legumi scolati dall’acqua di bagno, l’alga, aggiungere sale e olio. Lasciare cuocere per 45 minuti almeno, controllando il livello dell’acqua.  Aggiungere il curry a piacimento.
modo 2 – soffriggere l’olio con il trito di sedano, carote e cipolle, aggiungere le cicerchie scolate e girare con un cucchiaio di legno per 5 minuti, poi versare l’acqua già bollente fino all’orlo della pentola e lasciare cuocere per 45 minuti. Aggiungere il curry a piacimento.
Nel frattempo mondare pomodori e zucchine e tagliarli separatamente a dadini. Cuocere le zucchine a vapore e, alla fine della cottura insaporire con sale, olio e menta. Insaporire l’insalata di pomodorini con olio, salvia e sale.
Quando le cicerchie saranno pronte, servire in tegami di terracotta, che tengono più a lungo il calore della minestra. Accostare le friselle di farina integrale, sui cui saranno state adagiate a piacimento i due condimenti di pomodori e di zucchine.
Proprietà della cicerchia
Le cicerchie sono un alimento ricchissimo di proteine e contengono anche vitamine del gruppo B, vitamina PP, calcio e fosforo e vantano anche una buona dose di fibre. Le cicerchie sono povere di grassi ma molto energetiche. Stimolano la memoria e miglioro il tono muscolare.
E’ un legume quasi ormai dimenticato, si coltiva in Italia solo nella zona del Centrale, invece all’estero in Asia e Africa orientale.
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