Post Natale come sta il tuo bambino interiore?

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A volte da piccoli siamo stati feriti, abbandonati, traditi, spesso dalle persone di cui più ci fidavamo, le persone che in teoria avrebbero dovuto tenerci più da conto, dalle persone che ci hanno promesso eterna fedeltà e da quelle che più volte ci hanno sussurrato nell’orecchio “non avere paura, non voglio farti del male, di me ti puoi fidare….” ed invece ecco che la prima volta che ti scopri un po’, che ti fai vera, che fai vedere le tue debolezze, i tuoi desideri e le tue ferite… quelle persone ancora tornano per ferirti ancora, e tu ti senti come quando eri piccolo e volevi festeggiare il Natale in un’atmosfera di pace ed amore ed invece tuo padre ha iniziato ad alzare la voce con tua madre per una sciocchezza ed andandosene via di casa, ha rovinato la festa a tutti.

Sai non è colpa tua quello che è successo … il tuo papà aveva dei problemi non risolti, dei bisogni o un dolore che non riusciva a confessare neppure a se stesso e non sapendo come fare…se la prendeva con la mamma. La mamma a volte lo capiva e subiva in silenzio, a volte anche lei si sentiva ferita e non riuscendo a reagire piangeva…

Quante volte quello che viviamo non è la realtà o meglio quello che sentiamo è la nostra piccola microscopica realtà che non coincide con quella degli altri ma la aggancia in maniera molto forte? Ci sarebbe forse una vittima senza un carnefice?

La fiducia e l’entusiasmo, caratteristiche del nostro bambino interiore, del nostro innocente, vanno preservate sempre e, se crescendo, per non sentire più delusione e dolore le riduciamo fino ad annientarle… bhè! … saremo riusciti a sopravvivere ma a quale prezzo? Non sentiremo più il dolore ma neppure la gioia, non sentiremo più la delusione ma neppure l’entusiasmo, non sentiremo più il tradimento ma neppure potremo fidarci di nessuno.

Se ci rendiamo conto di tutto questo vale ancora la pena di aprirci al mondo, senza aspettative ma con fiducia, di iniziare una nuova giornata con entusiasmo, prendendoci cura di noi stessi, chiedendo senza lamento, ascoltando i nostri bisogni per poi accogliere quelli degli altri, stabilendo i confini del nostro io senza invadere quelli dei vicini.

Prendiamoci cura del nostro bambino interiore, in prima persona, quella madre e quel padre ora sono dentro di noi e possiamo farli agire al meglio per la cura del nostro Innocente. 

Vi consiglio questa ricetta da fare e da gustare per entrare in contatto con queste riflessioni! 

Con amore, 😘

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